Veronika Maritati, ballerina professionista di Amici 14

di Eleonora Arnesano
Ballerina di origini leccesi, abbiamo avuto il piacere di notarla durante la trasmissione Amici di Maria de Filippi edizione 2015. Veronika ha 26 anni e i suoi esordi sono stati in età precoce presso una scuola di Lecce vicino casa. In seguito, ha frequentato la scuola “Pas de deux” di Fasano per proseguire alla scuola del Teatro di San Carlo di Napoli e all’Accademia Nazionale di Roma. La sua carriera però inizia presto: infatti, nel 2010 entra nel corpo di ballo della Compagnia “Yunior balletto di Toscana” e nel “Dance Company” di Gabriele Rossi. Sempre nello stesso anno, è solista nella “Compagnia danza prospettiva” di Vittorio Biagi, nel corpo di ballo della fondazione Teatro di Palermo e per la produzione di Mia Molinari. Nel 2013 è solista nel corpo di ballo di Renato Greco, per la produzione di “Ulisse” e nell’anno successivo, la sua carriera è ricca di impegni: solista della compagnia “Dce” di Cannito per la produzione di “Carmen, Amarcord e Processo”; assistente e danzatrice ospite in prima mondiale a Mosca, nella nuova creazione “Fortuna vis lucem Carmina Burana” del coreografo Francesco Ventriglia, con la Compagnia di stato russa “New Ballet Ru” e i due primi ballerini del Teatro Bolshoj; solista e corpo di ballo, nella compagnia Duende, dei coreografi Ventriglia e Cellini, per la produzione di Bolero e Serata Ravel; solista nella compagnia di stato russa “New Ballet Ru” per la rappresentazione “Il Bolero” di Francesco Ventriglia, nel Festival della danza svoltosi ad Essen in Germania.

Ciao Veronika, tu sei stata la ballerina professionista dell’edizione 2015 di Amici. Cosa ti ha lasciato come esperienza aver partecipato ad una trasmissione così popolare?
Aver avuto la possibilità di partecipare come ballerina professionista alla 14esima edizione di “Amici di Maria de Filippi”, é stata un’esperienza unica. Mi ha insegnato molto, mi ha fatto crescere a livello umano ed artistico; mi ha dato la forza e l’energia giusta per affrontare la mia prima esperienza televisiva, custodendo l’arte della “Danza” nella sua unicità e regalandomi così grandi emozioni. Tutto questo grazie a Maria de Filippi, a Giuliano Peparini e a tutti i maestri con i quali ho avuto la fortuna di lavorare, ballando le loro coreografie. Diciamo che ho “rubato da loro” tutto quello che potevo rubare per migliorare e crescere come ballerina. “Amici di Maria De Filippi é un programma che ti lascia nel cuore delle emozioni, come fosse una magia e nello stesso tempo ti innesca un’adrenalina pura che ti permette di continuare a vivere la tua passione, con la consapevolezza di quanto questa riesca a farti sentire viva.
Quali sono stati i tuoi esordi nella danza?
Ho iniziato ad avvicinarmi a quest’arte all’età di 4 anni, in una scuola di danza a Lecce. All’età di 12 anni sono stata notata da una famosa insegnante del Teatro San Carlo di Napoli che mi permise di entrare nell’ accademia. Mi trasferì così a Napoli lasciando la mia famiglia e gran parte del mio cuore. Volevo avverare il mio sogno, volevo diventare una ballerina e per quanto fu maledettamente doloroso il distacco, ero consapevole di dover andare via dalla mia terra. Da Napoli a Roma, presso l’Accademia Nazionale di Danza, e dopo a Firenze nella scuola del “Balletto di Toscana”.


E’ stato difficile lasciare la tua città natia?
Non é stato facile lasciare Lecce e la mia famiglia, soprattutto per la mia giovane età; ma nonostante la nostalgia di casa, abitudini che cambiavano, ritmi diversi, città nuove, quando entravo in una sala di Danza avevo la conferma che quella era la mia vita, quello era il mio posto e che da lì doveva partire il mio percorso.
Hai frequentato la scuola del Teatro San Carlo di Napoli, poi l’accademia Nazionale di Roma e quella del balletto di Toscana. Hai trovato delle differenze tra queste importanti scuole?
Quello che crescendo ho imparato é che ogni accademia poteva insegnarmi qualcosa per aumentare il mio bagaglio d’ istruzione e darmi la possibilità di capire la tipologia di ballerina che volevo diventare. Con la danza vale più di ogni altra cosa il detto “non si finisce mai di imparare”. Per questo frequentando il Teatro San Carlo di Napoli ho appreso la tecnica classica più rigorosa; nell’Accademia Nazionale di Danza a Roma, ho continuato a studiare la stessa tecnica e mi sono avvicinata anche a quella contemporanea nei suoi vari stili; fino a terminare i miei studi nella scuola del Balletto di Toscana a Firenze, entrando nella giovane compagnia. É stata quest’ultima esperienza a darmi la possibilitá di esibirmi sia come solista, che nel corpo di ballo, istruendomi alla vita pratica di una ballerina, tagliando il “cordone ombellicale” che mi univa alla scuola, per immettermi nel mondo del lavoro. Grazie alle tournée in vari teatri e città e grazie alle creazioni di grandi coreografi ospiti di questa compagnia, credo di essere entrata nell’ambito delle ballerine professioniste. Così all’etá di 18 anni, iniziano le mie esperienze lavorative, per diverse compagnie di danza e con vari coreografi. Che dire: ” Il mio sogno diventa realtà”. Ne ho avuto la conferma quando mi sono esibita in Russia ed in Germania, capitali della danza intesa come disciplina e rigore, che mi hanno vista assistente del coreografo Francesco Ventriglia e ballerina ospite della compagnia “New Ballet ” accanto ai primi ballerini del Bolshoi, contribuendo cosí ad aumentare il mio sapere artistico.
Recentemente hai girato un video “In-fluire” con Michele Barile, com’è stato ballare con lui e cosa vuole comnicare il video?
Ballare con Michele Barile é sempre un’emozione grandissima. Principalmente perché lo stimo come ballerino,come artista e come persona e poi perché é un grandissimo amico, ormai da tanti anni. La stima artistica reciproca, ma soprattutto l’amicizia che ci lega, ci permette di mostrare con trasparenza l’emozione che proviamo quando balliamo e lo stesso amore che mostriamo per quest’arte. Per questo quando mi ha chiamato per partecipare al suo progetto video “in-fluire”, non ho esitato un solo secondo: sapevo che sarebbe stata un’esperienza emozionante nella sua purezza e semplicità. Il video narra una storia tra due innamorati , tra due amici e, quello che vogliamo raccontare, è il bastarsi per quel che si è , con i propri caratteri , con i propri pensieri , il proprio modo di esprimersi e di agire! Ora come ora, star bene con una persona per quel che si è veramente una delle cose più ardue. Inconsciamente cambiamo in base a chi abbiamo di fronte , reprimiamo quella piccola parte di noi, quel pezzettino che forse conosciamo solo noi ! E solo quando due riescono ad essere quello che nella realtà sono , il gioco è fatto…

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