ELECTRO CAMP 5 a cura dell’associazione culturale Live Arts Cultures e della netlabel electronicgirls

Promising TOmaz Grom

Electro Camp è una piattaforma aperta a nuove produzioni – anche in veste di lavori in fieri – dedicate alla ricerca delle relazioni tra suono e movimento, danza, musica e spazio scenico.
Curato dall’associazione culturale Live Arts Cultures e dalla netlabel electronicgirls, il progetto giunge quest’anno alla sua quinta edizione e si terrà da giovedì 7 a domenica 10 settembre 2017 presso C32 performing art work space, all’interno di Forte Marghera, Venezia-Mestre.
Electro Camp si propone come momento di riflessione, diffusione, pratica e studio di alcune arti performative e include, nella sua quinta edizione, innovazioni nella programmazione tese a favorire l’avvicinamento della comunità del territorio ai linguaggi delle arti performative dal vivo. Il “format” Electro Camp si trasforma così in un appuntamento sia dedicato ad artisti che intendano approfondire la loro pratica sia accogliente verso la pubblica partecipazione alla scoperta del contemporaneo.
Il programma per questa quinta edizione prevede attività diurne e – vera novità – speciali e notturne, che avvicineranno il pubblico ancora di più a musica e danza, linguaggi universali attraversabili da chiunque. Il festival ospiterà, come sempre, giornate di formazione pensate anche per il mondo dell’infanzia, dell’adolescenza e degli adulti; inoltre ospiterà percorsi installativi ed eventi serali.
Electro Camp V è un invito a rendere tutti partecipi delle pratiche dell’artista performativo per cancellare le apparenti distanze, proponendo attività che stimolino la consapevolezza del corpo e dello spazio, l’ascolto, la generazione di azioni performative. Le esperienze proposte desiderano nutrire il potenziale espressivo di ciascuno e condividere strumenti critici per l’osservazione delle opere contemporanee.

LABORATORI E ATTIVITÀ DIURNE SPECIALI
Venerdì 8 e sabato 9 (15.30-17.30) un laboratorio di fiabe sonore elettroniche per bambini condotto dalla musicista Patrizia Mattioli e Ilaria Pasqualetto – educatrice e attrice –, per il progetto Concerto per alberi dall’omonimo libro di Laëtitia Devernay. Un modo diverso di leggere le fiabe per avvicinare i più piccoli (dai 5 ai 10 anni) al mondo della musica elettronica attraverso ambientazioni fantastiche; la musica viene rappresentata grazie a un volume illustrato, dove uccelli, alberi e piume si fanno elementi musicali.
Ancora venerdì 8 e sabato 9 “Teenleader”, danza per giovanissimi condotta da due giovani danzatrici: Tania Lo Duca e Federica Marcoleoni.
Lo studio del movimento come mezzo espressivo, vissuto nella relazione con gli altri include la dimensione del ‘gioco’ come strategia compositiva. A condurre questa proposta saranno due giovanissime danzatrici, abituate da anni allo studio del movimento: il parlare tra coetanei auspica un maggior coinvolgimento di teenagers che non dovranno avere esperienze pregresse per poter seguire gli incontri proposti.
Sabato 9 e domenica 10 (11.00-17.00 con pausa pranzo) un laboratorio per performer, “La natura dell’atto”, condotto da Silvia Rampelli – Habillé d’eau.
Il laboratorio indaga appunto “la natura dell’atto”. Ne pratica i fondamenti: materia, tempo. Focalizza l’emergere dell’esperienza del corpo, approfondisce in modo specifico il transito alla cognizione. È il luogo della consegna al qui e ora dell’accadere, dell’ampliamento percettivo dell’attitudine critico-conoscitiva.
Durante le stesse giornate (ore 17.30-20.30) la “Crowdance” condotta dalla coreografa Laura Moro, appuntamento di “danza per tutti” che vuole offrire a tutti, senza nessuna esclusione di età, abilità, conoscenze, la possibilità di soffermarsi sul potenziale espressivo del corpo attraversando suggerimenti accessibili e immediati.
Un incontro aperto a tutti su pietre sonore, sculture e litofoni con Giulio Escalona domenica 10 (ore 14.00-16.00). Giulio Escalona è psicologo e artigiano di suoni non convenzionali. Da anni impegnato nei campi di musica ed ecologia, la sua attenzione si concentra sui suoni ambientali e sugli strumenti realizzati con elementi naturali: foglie, piante e pietre. Durante l’incontro si conosceranno e praticheranno i suoni e gli strumenti utilizzati dall’artista.

INSTALLAZIONI, PERCORSI E SPETTACOLI
L’identità di “Electro Camp” è quella che conferma il dare spazio alla sperimentazione, favorire nuove collaborazioni tra gli artisti, invitare il pubblico ad assistere a composizioni in tempo reale, a lavori freschi e leggeri che aprano a personali interpretazioni valorizzando il potere evocativo dell’opera dal vivo.
Ogni giorno tre percorsi di ascolti nella natura di Forte Marghera, costeggiando i canali d’acqua, permetteranno al visitatore di conoscere contributi poetici, musicali e teorici. La passeggiata fonde paesaggio, ascolto e informazione in un unico stimolo percettivo; i brani saranno ascoltabili attraverso auricolari grazie a dispositivi forniti appositamente.
Saranno presenti le poesie di Mariangela Gualtieri da lei stessa interpretate, apporti e citazioni di Valentina Valentini, docente dell’Università La Sapienza, a proposito del mondo della performance e di opere installative della contemporaneità, e ascolti di brani selezionati dalla storia della musica elettroacustica ed elettronica.
Lungo il tragitto del percorso la performer londinese Ashley-Louise McNaughton abiterà un luogo portando alla nostra fantasia nuove visioni e percezioni, con una performance permanente.
Per il secondo anno consecutivo, Electro Camp ospita “Espressioni – Rassegna itinerante di video-danza” ideata da Perypezye Urbane. “Lo Spaesamento e le forme di re-azione” è il tema dell’edizione 2017.

***
Saranno due o tre performance a sera a comporre il programma del festival. I lavori presentati si distingueranno in creazioni che indagano la relazione suono-movimento coinvolgendo danzatori e musicisti, e creazioni di musica in live che incontrano le nuove tecnologie, l’azione performativa e l’installazione sonora.
L’apertura del festival giovedì 7 settembre con il dj-set di Lecri (electronicgirls netlabel): dj e ricercatrice musicale, inizia la sua avventura nella scena old school punk-rock e garage dei primi anni Novanta; negli anni successivi la sua attenzione e le sue selezioni si focalizzano su sonorità elettroniche ricercate e indipendenti. Dalle 20.30 le performance di Salvatore Insana, Turco Livieri e Giulia Vismara “Planimetrie – di quando non pensavamo a confezionarci per il prossimo”, un’indagine sviluppata a tre livelli sul rapporto tra spazio, corpo e memoria, tra danza e architettura.
“Promising! – Ten promising situations” ideate dalla danzatrice Loup Abramovici porta il suo movimento potenziale in scena, unito al suono potenziale di Tomaž Grom, l’ospite speciale Roberta Milevoj come contenuto potenziale. Chiude la prima serata Twinz, musicista, dj, attivista e co-fondatore del progetto CTRL; in consolle mischia e scratcha su ogni genere possibile, con una predilezione per la musica libera dalle catene dell’industria.
Venerdì 8 dalle 19.30 “Masufuria Yanaimba – The pans are singing” di Giovanni Dinello, con la partecipazione dello chef Giuseppe Di Terlizzi: un sound designer e un cuoco intrecciano il loro operato tra i fuochi dei fornelli e il sobbollire delle pentole. Dalle 20.30: “Haiku” di e con New Landscapes, Silvia Rinaldi (violino), Luca Chiavinato (oud) e Francesco Ganassin (clarinetto basso); il progetto è una traduzione in musica di dieci haiku di Bashō, una collezione di composizioni brevi che vedrà la partecipazione delle giovanissime Tania Lo Duca e Federica Marcoleoni come performer, a richiamare con una gestualità delicata i tratti evocativi degli haiku. A seguire “In intime distanze/ last day on earth” di e con She Zeno, video di Elisa Campagnaro e produzione Art(h)emigra Satellite. Questa performance di composizione estemporanea danza/musica si traduce in esperimento sonoro e cinetico: oggetti e arredi domestici perdono la propria dimensione concreta per trasformarsi in strumento, azioni quotidiane diventano, nella loro ripetitività, un ostinato sonoro e visivo, aprendo varchi di senso oltre il reale. Seguirà il dj-set di CILLOMAN. Dopo un biennio che lo ha visto parte dei progetti sperimentali di Spazio Aereo (Madteo, Hodge, Kemal, SVN, Lino Capra Vaccina, Gigi Masin & Mirco Salvadori) ora si sta dedicando al nuovo progetto “Flora Protection Unit” assieme a Tommaso Zanini, Enrico Manganaro, Federico Gabrielli e Chiara Simion.
Sabato 9 settembre, dalle 19.30, “Dual Bunkers” Di e con Cristiana Zeta Rolla e Sara Kostić, e Marianna Biadene. Due bunkers si fronteggiano proprio vicino allo spazio di C32. Le atmosfere contrapposte e indipendenti create dalle tre performer in una specularità, porteranno lo spettatore a compiere un personale viaggio interpretativo. Dalle 20.30 “Synesthesia” di Minh Duc Nguyen e Christian Bläsche. Questa performance si basa sul movimento noto in UK con il nome Algorave o Eulerroom nel quale i musicisti creano in live attraverso codici di programmazione; la musica verrà prodotta in live come manipolazione di codici che verranno proiettati e modificati in collegamento skype con Auckland. A seguire, “Yoga in the dark”, selezione musicale e guida alla pratica di IOIOI. Si tratta di una pratica di Yoga moderno supportata da musica ambient-drone-classica contemporanea che si svolge al buio o in penombra a favorire la condizione di assorbimento profondo dell’esperienza.
 Chiude la serata lo “Sleep Concert” con Federica Furlani, IOIOI e Patrizia Mattioli (dalle 00.00 alle 07.30). Oltre sette ore di sperimentazione sonora dal vivo, eseguita da tre artiste e compositrici di diversa provenienza: il suono, adatto a suscitare paesaggi sonori multipli, favorirà le fasi del sonno creando episodi onirici e curiose esperienze percettive. La pratica dello ‘Sleep Concert’ trae origine da un esperimento di Robert Rich – tra i maggiori compositori di musica dark ambient e space – accaduto all’Università di Stanford, California, nel 1982.
Domenica, dalle 16.00 “Until Ducham is sleepy”, officina elettronica creativa per laptop ensemble e sei scacchisti di e con Arazzi Laptop ensemble. È un modo per avvicinare il pubblico alla pratica e alla storia della musica elettronica con un omaggio alla passione per il gioco degli scacchi; è un tributo alla performance “Reunion” di John Cage, Marcel Duchamp, Teeny Duchamp, Gordon Mumma, David Tudor, David Behrman, Lowell Crosse (1968). Arazzi Laptop Ensemble sarà impegnato, nell’arco del pomeriggio, nella composizione di un piccolo brano utilizzando i suoni catturati dalle scacchiere durante le partite a tempo dei sei giocatori; parte di una vera e propria officina creativa, il pubblico può così assistere al processo di creazione dalle 20.30, con lo stesso ensemble e Alessandro Fagiuoli al violino.
Seguono: “Sapir – Whorf” di e con Valentina Milan e Nicola Di Croce. Un work in progress che vede protagonista il linguaggio del corpo in movimento e quello sonoro, esplora la capacità di reciproco apprendimento tra materie differenti e procede per tentativi, sottolineando l’evoluzione di ogni genere di interazione. “Senza bisogno di titolo #2” di e con Paola Ponti e Giulio Escalona termina la quattro giorni del festival. Corpo e suono adagiati sulle forme di quella che, per senso comune, chiamiamo Natura; una ricerca artistica ed estetica che si snoda tra gli infiniti livelli di significato dati dalla lettura di un paesaggio e dalla consapevolezza che suono e corpo sono essi stessi artefici dell’ambiente.
Giornale Armonia Registrato al Tribunale di (Ta) N. 638 del 23/11/2004

Pubblicità